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Come installare un sistema di videosorveglianza

VIDEOSORVEGLIANZA
Sei interessato all'installazione di un sistema di videosorveglianza? Molto bene, perché in questa guida ti spiegherò come si deve procedere per installare per proprio conto un completo impianto di videosorveglianza professionale, sia in ambito domestico che aziendale; ti illustrerò tutte le tipologie di telecamere esistenti, i migliori videoregistratori da utilizzare in base alle circostanze e tutte le soluzioni più vantaggiose per archiviare le registrazioni sfruttando tutte le nuove risorse tecnologiche a disposizione, ottimizzandole anche per dispositivi mobili come tablet e smartphone.
Si tratta di una guida piuttosto lunga perché toccherò ogni aspetto rilevante di questo complesso argomento.
Leggendo questo articolo a cui potrai affidarti ciecamente senza temere di lasciare nulla al caso, sarai in grado di farti un'idea precisa di cosa significhi allestire un sistema di sicurezza basato su telecamere di sorveglianza, soprattutto in un'ottica moderna.
 
Voglio sottolineare che quanto esprimo nel contesto di questa guida si basa sulla mia pluriennale esperienza in ambito di videosorveglianza.


 
La sicurezza a mio avviso non deve rappresentare un optional; installare un impianto di videosorveglianza, oggi come oggi, rappresenta una soluzione ottimale e non troppo onerosa. Prima di tutto, il solo fatto di disporre di telecamere di sicurezza rappresenta il miglior deterrente contro i malintenzionati, i quali girano alla larga preferendo "visitare" abitazioni più indifese.
I filmati delle telecamere in un contesto criminale ricoprono un valore legale determinante se presentati in giudizio a seguito di una denuncia.
 
Inoltre un moderno sistema di videosorveglianza può benissimo integrarsi con i tradizionali sistemi di allarme, gestendo sirene e invio di messaggi tramite sms e posta elettronica.
La tecnologia in questo settore altamente tecnologico ha fatto passi da gigante.
 
Un sistema di videosorveglianza di alcuni anni fa non si avvicinava nemmeno lontanamente al potenziale offerto da un impianto di ultima generazione.
I vecchi sistemi a circuito chiuso oggettivamente, disponevano di una tecnologia talmente obsoleta da non consentire nemmeno un distinto riconoscimento facciale a corta distanza. Figuriamoci che livello di sicurezza potevano garantire.
 
Un moderno sistema che adotta specifiche tecnologie, è invece in grado di distinguere chiaramente il volto di una persona a decine e decine di metri di distanza e di garantire un accesso riservato solo a seguito di un riconoscimento facciale, sfruttando un algoritmo biometrico:


L'opzione Face detection (riconoscimento facciale) analizza un volto confrontandolo con altri all'interno di un database e gestendo autorizzazioni di accesso ed esclusioni

Una moderna telecamera può rilevare un'intrusione a centinaia di metri di distanza, in una condizione di buio assoluto, e persino se l'individuo si trova nascosto al raggio d'azione dell'obiettivo. Le telecamere a infrarossi rilevano la temperatura corporea di un individuo a centinaia di metri di distanza, anche su quest'ultimo si trovasse chiuso all'interno di un oggetto come una cassa, un'automobile o qualunque altro nascondiglio:



Cominciamo analizzando la corretta procedura di installazione e ogni componente coinvolto.
Prima di tutto vorrei fare una carrellata in cui presentare un elenco di tutto il materiale necessario per allestire un impianto di videosorveglianza professionale completo in ogni dettaglio.
Ma attenzione: ogni impianto di videosorveglianza deve essere attentamente valutato e progettato a priori, perché in base alla locazione risulta fondamentale valutare la struttura di installazione, l'ambiente circostante, l'area da monitorare, la distanza che ogni obiettivo deve coprire, la banda necessaria per consentire una visione in real time, l'impiego di telecamere PTZ, e non per ultimo, il grado di sicurezza che l'installazione deve garantire.
Insomma, per allestire un impianto professionale sono diversi i punti da considerare, e su cui focalizzare l'attenzione.



TUTTO L'OCCORRENTE PER INSTALLARE UN SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA

Per progettare un sistema di videosorveglianza occorre prima di ogni altra cosa stabilire quale tecnologia adottare.

Come probabilmente saprai, esistono diverse tecnologie su cui basare una trasmissione video. In questo articolo prenderò in considerazione solo le due a mio avviso più rilevanti: la tecnologia analogica in alta definizione AHD, e quella di rete IP. Tralascerò di prendere in considerazione le tecnologie HD-SDI, CVBS, CVI e TVI anche se alcune rappresentano una sottocategoria di quella analogica.

La tecnologia AHD

La trasmissione analogica pur essendo la meno recente tra le tecnologie sviluppate, resta ancora oggi una delle più utilizzate, grazie all'ottimo rapporto qualità/prezzo.
Ovviamente il segnale analogico di oggi non ha nulla a che vedere con il suo predecessore. Oggi la trasmissione analogica ha ampiamente superato i limiti di risoluzione che caratterizzavano i vecchi impianti, raggiungendo livelli di risoluzione elevatissimi, grazie anche all'integrazione di contenuti digitalizzati, acquisendo l'acronimo AHD Analogic High Definition, ovvero segnale analogico ad alta definizione.
Un impianto di videosorveglianza basato su tecnologia AHD può competere sotto ogni punto di vista con un sistema fondato sulla tecnologia IP, anche se un impianto basato su dispositivi di rete consente molta più elasticità, nonostante comporti una configurazione leggermente più complessa rispetto all'analogico.
Un sistema analogico realizzato con telecamere AHD rappresenta la soluzione più semplice, non richiede alcun tipo di configurazione, basta eseguire i collegamenti ed è già operativo.
Un impianto di videosorveglianza analogico (AHD) utilizza cavi RG59 per i collegamenti tra telecamere e DVR.


Cavo RG59 + 2 cavetti per l'alimentazione

La tecnologia IP

Le telecamere di rete presentano un più recente ingresso nel campo della videosorveglianza, affermandosi inizialmente come alternativa al sistema analogico.
La tecnologia IP, Internet Protocol basa il collegamento delle telecamere sull'impiego di cavi di rete, grazie ai quali transitano i contenuti digitali.
Un sistema di videosorveglianza di rete presenta il vantaggio di poter sfruttare la tecnologia PoE, la quale, di recente introduzione, consente di poter alimentare e collegare le telecamere al DVR tramite il solo cavo di rete. In pratica non è più necessario posizionare il cavo per alimentare la telecamera, poiché sia la trasmissione che l'alimentazione avvengono sfruttando il solo cavo di rete.
Fatta questa premessa su quale tecnologia adottare, voglio ribadire che le due alternative si equivalgono in termini di resa qualitativa, anche se la tecnologia IP consente maggiori opzioni e vantaggi in fatto di applicazioni, per cui la scelta dovrà essere dettata più che altro dal budget a disposizione.
Sulla base della tecnologia adottata, selezionerò i componenti da installare.
Dò per scontato che a monte di tutta l'installazione sia attivo un servizio di linea veloce, ADSL o meglio ancora fibra ottica, necessario per poter raggiungere il sistema dall'esterno e per attivare servizi di alert via e-mail.
Un impianto di videosorveglianza IP utilizza cavi di rete per i vari collegamenti.


Cavo di rete per impianti IP


Come installare un impianto di videosoveglianza
LE TELECAMERE
Le telecamere rivestono un ruolo determinante in un sistema di sicurezza e rappresentano il primo componente da prendere in considerazione durante la progettazione del sistema.
In base al modello di telecamera che si intende installare, si valuterà a quale DVR affidare la gestione dell'impianto di sicurezza. Non il contrario.
Come ti ho anticipato prima, una volta definita la tecnologia su cui basare l'installazione, tra AHD e IP, selezioneremo di conseguenza il resto dei componenti.




  • Telecamere AHD
Se ti sei orientato sull'analogico, dovrai installare telecamere AHD.
La differenza più evidente tra una telecamera AHD e una IP sta nel cavo impiegato per la trasmissione video.
Il collegamento tra una telecamera analogica e il videoregistratore avviene tramite il cavo RG59 abbinato a connettori di tipo BNC:
Connettore BNC a vite

Oltre al cavo RG59 che ha lo scopo di veicolare il segnale video, sarà necessario provvedere anche all'alimentazione del dispositivo.
Ogni telecamera AHD è dotata di due cavetti della lunghezza di circa 30 cm a cui collegare il segnale video e quello dell'alimentazione.
Più avanti ti spiego le soluzioni più idonee per semplificare il collegamento tra telecamera e DVR, includendo l'alimentazione.
Le moderne telecamere analogiche, con il subentro dell'alta definizione, hanno raggiunto livelli prestazionali sempre più in linea con la loro controparte IP.





  • Telecamere IP
Le telecamere IP sono normali telecamere che utilizzano il protocollo di rete per trasportare il segnale video.
Equiparabili in tutto e per tutto ai dispositivi analogici, vengono collegate al videoregistratore tramite un normale cavo di rete RJ45 e inserite all'interno di una struttura di rete Lan.
Anche le telecamere di rete presentano solitamente due connessioni in ingresso: una dotata di porta RJ45 per il collegamento video e una dedicata all'alimentazione.
Ma un impianto di videosorveglianza IP presenta notevoli vantaggi rispetto ad un sistema analogico.
Innanzitutto, essendo cablato tramite cavo di rete, è possibile aggiungere una telecamera in qualunque punto dell'impianto (compatibilmente con la sua struttura), semplicemente inserendo uno switch di rete, senza necessità di posizionare nuovi cavi di collegamento.
Secondariamente tramite un singolo cavo di rete è possibile trasportare tre tipi di segnale contemporaneamente: il segnale video, l'alimentazione, e i comandi per gestire gli obiettivi PTZ.
Le telecamere IP producono un segnale già digitalizzato, che rispetto ai dispositivi analogici, non deve essere convertito.


Le telecamere IP si collegano al DVR tramite un comune cavo di rete Lan






Come installare un impianto di videosorveglianza

Come scegliere una telecamera

Una telecamera si sceglie sulla base del ruolo che deve ricoprire.
All'interno di un impianto di videosorveglianza si possono installare differenti modelli di telecamere senza alcun problema, perfino appartenenti a categorie diverse, grazie allo sviluppo di DVR ibridi in grado di riconoscere più tecnologie.
La dotazione di serie di una telecamera deve essere stabilita sulla base delle funzioni che deve svolgere.
Le moderne telecamere sono dei veri e propri gioielli tecnologici anche se possono differire anche di parecchio da modello a modello.
Il valore di una telecamera, la sua resa qualitativa e le prestazioni che è in grado di fornire dipendono dal suo equipaggiamento tecnico.

  • Telecamere PoE
Si definiscono PoE quei dispositivi tra cui, telecamere, switch di rete, alimentatori e router, che incorporano la suddetta tecnologia.
PoE sta per Power over Ethernet, ovvero alimentazione per mezzo di cavi ethernet, cioè di rete. Infatti quando senti parlare di PoE siamo in presenza di dispositivi IP.

La tecnologia PoE rappresenta un grande valore aggiunto all'interno di un impianto.
Permette di fare a meno del cavo di alimentazione, poiché il suo segnale viene trasportato dal cavo di rete simultaneamente al segnale video.
Posizionando un dolo cavo di rete otterremo entrambi i segnali.
Ovviamente per alimentare una o più telecamere PoE, dovremo installare uno switch di rete anch'esso dotato di tecnologia PoE.
Perché ho parlato di switch di rete e non di alimentatore?
Perché uno switch PoE funge anche da alimentatore dato che fornisce alimentazione alle telecamere veicolandola attraverso i cavi di rete:




  • Telecamere Wi-fi
Le telecamere dotate di tecnologia wi-fi appartengono alla categoria IP, ovvero ai dispositivi di rete.
In cosa consiste una telecamera wireless?
Come puoi facilmente intuire si tratta di dispositivi che non utilizzano il cavo per la trasmissione video, ma si avvalgono del segnale wi-fi:


La maggior parte delle telecamere wireless sono adibite per essere installate in un ambiente interno. Sono relativamente pochi i modelli professionali adatti per installazioni esterne.
Il segnale wi-fi pur risultando comodissimo, non potrà mai competere con un collegamento cablato, soprattutto in ambiente esterno, dove il segnale risente delle variazioni atmosferiche.
Per questo motivo le installazioni wireless sono consigliate solo se strettamente necessario, o per coprire brevi distanze in ambiente interno e usufruendo di una buona connessione di linea.
Una connessione cablata garantisce una stabilità maggiore mantenendo sempre alto il livello di connettività.
Le telecamere wi-fi costituiscono una scelta obbligata nel caso in cui si intende installare solo una singola telecamera indipendente, senza l'ausilio di DVR esterni.
Sono telecamere all in one che consentono di riprendere, registrare su scheda di memoria, gestire il collegamento da remoto, e spesso dispongono della funzione parla/ascolta la quale consente all'amministratore di vedere e ascoltare ciò che avviene nell'ambiente ripreso e di interagire con comandi vocali tramite l'altoparlante integrato:

Telecamera da interno wi-fi con microfono, altoparlante e memoria



  • Telecamere PTZ
Sono definite con questo acronimo i dispositivi Paint Tilt Zoom, ovvero quelle particolari telecamere il cui obiettivo è gestito da un motore che gli consente di muoversi in ogni direzione: può orientarsi a 360° sull'asse orizzontale e ruotare di quasi altrettanto in verticale.
Inoltre questi obiettivi sono spesso accompagnati di un potente zoom che permette di ingrandire e mettere a fuoco dettagli lontani
Si tratta di telecamere eccezionali e le loro prestazioni variano a seconda del modello.
I dispositivi PTZ più performanti, oltre a registrare una velocità di rotazione elevatissima e una messa a fuoco automatica praticamente istantanea, incorporano sensori infrarossi che consentono all'obiettivo di vedere distintamente nel buio più totale a una distanza di 500 metri con una risoluzione di 4K.
Sono inoltre dotati di un velocissimo motore zoom 45x in grado di portare in primo piano dettagli posti in lontananza:



Praticamente ogni moderno DVR consente di gestire dispositivi PTZ tramite l'inserimento di specifici parametri come il baud rate e il protocollo di trasmissione.


  • IL MICROFONO
un sistema di videosorveglianza oltre che vedere può anche ascoltare.
Il suono può essere trasmesso esattamente come il segnale video.
Alcuni modelli di telecamera incorporano un microfono che permette di ascoltare tutto ciò che accade nella zona circostante:

Cam wi-fi girevole all in one per ambienti interni

Esistono anche singoli microfoni addizionali che è possibile collocare in qualsiasi punto dell'impianto, non necessariamente in prossimità di una telecamera. L'importante è che venga collegato via cavo al DVR per consentire di ascoltare i suoni nell'ambiente limitrofo anche in remoto:


Microfono addizionale collocabile ovunque

Spostandoci su dispositivi di sorveglianza indicati per ambienti interni, sono molte le telecamere wi-fi dotate di microfono e altoparlante, grazie ai quali è possibile interagire in tempo reale con l'ambiente controllato, parlando e ascoltando:

Cam wi-fi mobile con audio all in one per ambienti interni

Queste telecamere consistono in dispositivi all in one, ovvero riprendono, registrano su un supporto di memoria interno, sono gestibili da remoto tramite smartphone e inviano allarmi e messaggi configurabili via App.
Lavorano autonomamente senza bisogno di essere associate a un DVR o altri dispositivi, a parte il router naturalmente, con il quale comunicano tramite il segnale wi-fi per connettersi online.
Molti di questi dispositivi incorporano altoparlante e microfono che consentono all'operatore di interagire con l'ambiente sorvegliato.
Molto utilizzate da chi possiede animali domestici, per tenere sotto controllo la situazione quando si è fuori casa e fargli sentire la nostra presenza:


Dispenser di cibo con telecamera, microfono e altoparlante




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IL VIDEOREGISTRATORE
Con il termine di videoregistratore si intende quell'unità a cui vengono collegate tutte le telecamere, direttamente o indirettamente.
Questo dispositivo assume diversi nomi in base alla tecnologia di appartenenza.
Noto inizialmente con il nome generico di DVR Digital Video Recorder, è dotato di connettori BNC per il collegamento di telecamere analogiche:

Recentemente il DVR ha assunto diverse denominazioni, tra cui HVR o XVR, ad indicare la versatilità operativa del dispositivo.
Devi sapere che esistono videoregistratori specifici per il collegamento di telecamere AHD e per telecamere IP.
Un DVR destinato ad accogliere solo telecamere AHD o comunque analogiche, presenterà esclusivamente ingressi di tipo analogico (BNC).
Può essere definito anche con il termine HVR, ad indicare che può gestire l'alta definizione.



NVR puro con il solo ingresso di rete

Esistono poi videoregistratori specifici per telecamere di rete (IP).
Questi dispositivi assumono il nome di NVR Network Video Recorder, e possono gestire esclusivamente telecamere di rete.
Esiste poi una fascia di videoregistratori di ultima generazione che si pone tra le due categorie AHD e IP.
Sono i cosiddetti DVR ibridi, noti anche come XVR, i quali sono in grado di gestire entrambe le tecnologie. Consentono cioè di collegare sia telecamere analogiche (AHD, HD-SDI, DVI) che telecamere IP.
Sono dotati sia di ingressi BNC che di porta di rete Rj45:


XVR (dvr ibrido) dotato sia di 8 connettori BNC che di porta di rete

Lo scopo di un DVR, indipendentemente dalla tecnologia di appartenenza, è quello di gestire tutto il sistema di videosorveglianza.
Il DVR è un dispositivo di forma rettangolare e piatto in cui sono racchiusi una scheda di acquisizione video e uno o due hard disk per il salvataggio dei filmati in locale.
I modelli di DVR più tecnologicamente avanzati dispongono di settaggi in grado di gestire qualsiasi tipo di telecamera, con maschera di movimento PTZ e protocollo SMTP per l'invio di allarmi:




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L'HARD DISK
Una delle più importanti funzioni offerte da un sistema di videosorveglianza consiste nella possibilità di registrare e salvare i filmati delle telecamere.
L'hard disk è il componente che ricopre la funzione di archiviare tali filmati.
Gli hard disk vengono ampiamente impiegati in campo informatico e ne esistono di diversi tipi, molto simili tra loro ma che possono presentare caratteristiche tecniche differenti. Un videoregistratore digitale può ospitare uno o due dischi con tecnologia Sata; tutti i modelli di dischi che presentano una connessione Sata sono compatibili, ma esistono specifici dischi appositamente creati per la videosorveglianza. Questi dischi sono prodotti dalla casa Western Digital e appartengono alla gamma "Purple":



Sono dischi prodotti in diversi formati e progettati per lavorare 24 ore su 24 con un meccanismo che sebbene non velocissimo, poiché gira a velocità ridotta per generare il meno calore possibile e sollecitare meno la testina magnetica, presenta caratteristiche tecniche e strutturali che li rende ideali per applicazioni di videosorveglianza dove la sicurezza dei dati, in questo caso rappresentati dalle registrazioni delle telecamere, riveste un ruolo di prioritaria importanza rispetto alla velocità, parametro irrilevante in questo contesto.



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SWITCH DI RETE
Lo switch di rete è un dispositivo essenziale negli impianti di videosorveglianza basati su tecnologia IP.
Infatti un NVR dispone di uno o al massimo due ingressi di rete, se dotato di doppia scheda.
Tramite queste porte Lan collegheremo uno switch che ha il compito di ricevere i collegamenti delle varie telecamere dell'impianto:


Switc di rete PoE a 16 ingressi

Lo switch rimpiazza le connessioni sulle porte di rete dell'NVR.
un impianto di videosorveglianza basato su tecnologia IP risulta totalmente scalabile. Tramite switch di rete aggiuntivi potrai collegare quante telecamere vuoi, compatibilmente con la soglia di FPS gestibili dall'NVR.
Gli FPS sono i Frame Per Secondo e rappresentano il valore che determina la fluidità delle riprese.
Non si dovrebbe mai scendere sotto la soglia dei 25/30 fps per singola telecamera, necessari per godere di un flusso video in real time, ovvero senza riscontrare scatti durante la riproduzione.


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MOUSE E MONITOR
Il mouse e il monitor vengono spesso considerati degli optional.
Non sono essenziali ai fini della sicurezza, ma costituiscono entrambi un importante valore aggiunto.
Il mouse generalmente fornito insieme al videoregistratore risulta estremamente comodo per gestire a video le varie sezioni del DVR, nonostante sul videoregistratore siano presenti i tasti operativi.
Sarebbe un po' come utilizzare i comandi manuali del televisore senza usufruire del telecomando.
Occorre poi precisare che il monitor non riveste un ruolo essenziale. Dopo la fase di configurazione iniziale, in cui è richiesta la calibrazione del segnale video, la messa a fuoco e l'impostazione della risoluzione delle telecamere, il monitor è utile dolo per visionare le riprese in tempo reale.
Molte utenti infatti decidono di non dedicare un monitor all'impianto di videosorveglianza, ma utilizzano lo schermo del loro computer, semplicemente installando uno switch KVM, il quale permette di gestire pc e dvr tramite un unico monitor in comune:


Switch KVM

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ALIMENTATORI
L'alimentazione rappresenta un altro fattore cruciale all'interno di un impianto di videosorveglianza; non tanto a livello hardware poiché tutti i dispositivi necessitano di essere alimentati, ma per la realizzazione dei collegamenti, soprattutto perché è molto importante saper gestire correttamente a livello logistico l'alimentazione di tutti i dispositivi coinvolti per cercare di ottimizzare la resa e la sicurezza del sistema di videosorveglianza.


Alimentatore 5V 2A per singola telecamera

Come alimentare le telecamere installate
Prima di stabilire con quale criterio alimentare i vari dispositivi in fase di realizzazione di un impianto, occorre ovviamente visionare il sito di installazione e valutare la soluzione migliore da adottare.
La tendenza è quella di centralizzare il sistema di alimentazione e non di attribuire un singolo alimentatore a ogni telecamera installata. Anche perché ciò comporterebbe complicazioni non indifferenti e richiederebbe la presenza di una presa elettrica adiacente a ogni telecamera.

Ogni dispositivo presenta un proprio consumo espresso in Ampere.
Più che di consumo si tratta del valore corrispondente al loro fabbisogno.
Sulla base di questo amperaggio complessivo dei dispositivi collegati, si posiziona un unico alimentatore di potenza adeguata, collocato in prossimità del DVR, in modo da far convergere in un unico punto sia i cavi del segnale video che quelli di alimentazione.



Nel caso si utilizzino telecamere di rete PoE, anche l'alimentatore (switch PoE) dovrà appartenere a tale tecnologia per fornire l'alimentazione direttamente tramite il cavo di rete.
Questa soluzione presenta il grande vantaggio di sfruttare un solo cavo per telecamera, per condurre sia il segnale video che l'alimentazione.
La gestione dei cavi di collegamento durante la realizzazione di un impianto audio visivo, rappresenta il punto cruciale su cui porre maggiormente l'attenzione.
Se lo stabile fosse nuovo, ancora in fase di costruzione, ovviamente non sussisterebbe il problema della posa dei cavi; questi si posizionerebbero adeguatamente in modo da raggiungere le telecamere passando interamente all'interno dei muri, eliminando ogni sezione scoperta lungo il tragitto. Si realizzerebbero dei passaggi appositamente dedicati al sistema di videosorveglianza, isolati dall'impianto elettrico dello stabile.

Alimentatore singolo 12V 3000A

Solo in caso di dispositivi PoE non sarà necessario posizionare cavi supplementari a quello di rete.
Ma anche nel caso di installazioni analogiche (AHD) l'utilizzo di un solo cavo RG59+2 (cavo video con due cavetti per l'alimentazione, spesso tutti raggruppati all'interno di un'unica guaina) risulterebbe ugualmente vantaggioso.





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I CAVI DI COLLEGAMENTO
Può apparire strano a chi non ha dimestichezza con questo tipo di impianti, ma il posizionamento dei cavi di collegamento che mette in comunicazione i vari dispositivi, rappresenta l'operazione più impegnativa.
Occorre valutare attentamente la loro stesura rispettando criteri di sicurezza accettabili. I cavi rappresentano l'elemento cruciale di tutto l'impianto, dato che una loro interruzione comporterà un blackout operativo, disattivando la registrazione video.
Il risultato ottimale si ottiene riducendo il più possibile le parti scoperte dell'impianto.
Mi spiego meglio: potrai installare una telecamera fissandola a parete o a soffitto, per poi collegare i cavi che portano l'alimentazione e il segnale video.
Si devono posizionare i cavi cercando di nasconderli il più possibile alla vista e riducendo al massimo la parte di cavo esposta, come i connettori delle telecamere.
L'ideale sarebbe posizionare i cavi all'interno dei muri e installare la telecamera esattamente sul foro di uscita in modo da non lasciare nemmeno un centimetro di cavo scoperto.
Ma nelle installazioni domestiche o presso uffici, questa soluzione difficilmente risulterà attuabile.
Salvo la parte di nascondere il più possibile i cavi, operazione sempre consigliata, la connessione alla telecamera dovrà avvenire in un altro modo.
Come? L'importante è proteggere i connettori di giunzione tra cavo telecamera.
Cavo di rete per collegamenti IP

Ogni telecamera è provvista di un cavetto di giunzione della lunghezza di circa 30/40 cm, a cui andremo a collegare il cavo video e l'alimentazione.
Di solito gli spinotti di giunzione vengono inseriti all'interno di una cassetta di derivazione elettrica, posta vicino alla telecamera.
Questa cassetta ha lo scopo di proteggere i connettori, anche contro le intemperie.
Una soluzione ancora migliore consiste nell'utilizzare delle apposite basi di giunzione posizionate tra la telecamera e la base di appoggio, indipendentemente che sia a muro o soffitto:


Base di giunzione per telecamere

In questo modo le connessioni risultano protette senza dover applicare antiestetiche scatole elettriche.



Per installazioni esterne, dove è richiesto il passaggio dei cavi interrati o in appoggio, è consigliabile servirsi di cavi espressamente indicati per questo tipo di situazione. Si tratta di cavi particolarmente robusti dotati di una doppia guaina rigida di protezione, che sebbene conferisca al cavo una limitata flessibilità, lo protegge da asperità, agenti atmosferici e corrosione.

Cavo RG59+2 cavetti per l'alimentazione





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I CONNETTORI
I connettori hanno lo scopo di congiungere i cavi di collegamento ai vari dispositivi.
Si posizionano alle due estremità dei cavi di collegamento video e di quelli di alimentazione (se presenti), secondo l'abbinamento maschio/femmina:

Connettori per l'alimentazione delle telecamere

I connettori all'interno di un sistema di videosorveglianza sono gli elementi che subiscono prima di qualsiasi altro, il deterioramento da parte degli agenti atmosferici. Connettori di qualità, essendo metallici risentono, almeno esteticamente degli effetti del tempo, assumendo una colorazione bianco/verdognola con diffusi residui di condensa e ruggine; ma non occorre preoccuparsi troppo, poiché a parte il fatto che il loro costo è irrisorio, l'aspetto esteriore, non inciderà sul loro rendimento per molto, molto tempo.
Esistono sul mercato diversi tipi di connettori a parità di impiego. Consiglio di servirsi sempre di connettori di qualità, e di privilegiare quelli dotati di morsettiera per il collegamento dei cavi.
L'impiego di connettori con serraggio tramite vite garantisce un contatto sicuro e affidabile e risulta facilmente scollegabile in caso di sostituzione, a differenza dei vecchi connettori per i quali era previsto il fissaggio tramite saldatura:


Connettore BNC



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SCATOLE DI DERIVAZIONE
Le scatole di derivazione elettriche risultano indispensabili per racchiudere le delicate connessioni tra telecamera e cavi di collegamento.
Se non si utilizzano le scatole di derivazione occorre trovare un sistema alternativo per proteggere i connettori, soprattutto dalle intemperie.
Queste scatole costituiscono sempre un elemento di disturbo perché minano l'estetica della struttura. Finché si tratta di un capannone industriale delle scatole elettriche possono anche non risultare un'incongruenza, ma se si tratta di installare un impianto presso una villa molto curata ed elegante, allora occorrerà adottare tutti i provvedimenti necessari per nascondere o camuffare nel miglior modo possibile tutti i componenti dell'impianto di videosorveglianza. Il risultato ottimale si ottiene quando il sistema non si nota minimamente e passa del tutto inosservato.

Un'alternativa alle antiestetiche scatole elettriche consiste nell'installare delle comode basi di giunzione tra la parete di fissaggio e la staffa della telecamera:

Queste basi consentono di racchiudere le connessioni dei cavi proteggendoli da eventuali manomissioni e dagli agenti atmosferici.



L'AVVISO DI AREA VIDEOSORVEGLIATA
L'installazione di un impianto di videosorveglianza comporta obbligatoriamente l'esposizione di un avviso che informa chiunque acceda, che quell'area é sottoposta a una sorveglianza video.
É sufficiente esporre un cartello informativo riportante la dicitura "Area videosorvegliata" presso ogni accesso a quella determinata area.
Anche se in realtà la zona ripresa spesso si estende oltre il perimetro segnalato:





  • SERVIZIO DI CLOUD
Il cloud consiste in uno spazio online messo a nostra disposizione come archivio di dati e rappresenta un'ottima soluzione per salvare le registrazioni del sistema di sicurezza.
Affidarsi a un servizio di cloud storage su cui salvare le registrazioni garantisce un alto livello di sicurezza sotto diversi aspetti.
Prima di tutto, non ti dovrai preoccupare tu dei salvataggi, perché una volta configurato, il sistema provvederà ad archiviare in totale autonomia i dati all'interno del tuo spazio online, dove saranno protetti anche da copie di backup.


Secondariamente risulta evidente un altro enorme vantaggio; la sicurezza e l'integrità dei dati.
Un salvataggio dei dati effettuato in locale, ovvero sul DVR oltre che magari presso un'unità Nas collegata all'impianto, non può garantire un elevato standard di sicurezza.
Se un malintenzionato accede all'interno dell'abitazione o dell'ufficio posto sotto sorveglianza, potrà facilmente risalire al DVR e manometterlo, o più probabilmente portarselo via.
Archiviare i filmati su cloud tutela da questi rischi.
Ma l'archiviazione su cloud, non esclude un salvataggio locale.
Il cloud rappresenta un'alternativa ma anche un'ulteriore garanzia di sicurezza qualora si voglia mantenere una copia delle registrazioni sia su un disco in locale installato nel DVR, che presso un archivio online, come maggior garanzia di sicurezza, valutando se l'operazione valga la spesa di abbonamento del cloud.








CARATTERISTICHE E FUNZIONI DI UNA TELECAMERA
Ora che abbiamo scorso una panoramica completa sui componenti coinvolti nell'installazione di un sistema di videosorveglianza, passiamo ad analizzare l'equipaggiamento tecnico che costituisce l'elemento discriminante in un impianto di videosorveglianza, decretandone la qualità e l'efficienza.
Ti illustrerò tutte le opzioni di cui una telecamera professionale può essere dotata.
La differenza sostanziale tra una telecamera mediocre e una professionale sta nella sua qualità costruttiva, e soprattutto dai componenti e le funzionalità in essa contenute.

Partiamo dall'involucro esterno. Una telecamera di qualità disporrà di uno chassis di metallo, solitamente in alluminio, e da un doppio vetro antiriflesso più o meno scuro, che protegge l'obiettivo, fissato tramite una ghiera filettata e sormontato da guarnizioni qualitativamente superiori che garantiscono il livello di protezione attribuito al dispositivo.
Ma il vero cuore di una telecamera è il sensore ottico al suo interno.
Sensori fotografici di qualità come i Sony Exmor Starvis rappresentano ad oggi l'eccellenza in termini di ripresa video. Questi sensori contraddistinti dalla tecnologia Starlight di Dahaua, offrono prestazioni di altissimo livello, soprattutto in condizioni di scarsa luminosità, sono in grado di restituire immagini nitide e luminose anche in condizioni di buio assoluto.
La principale caratteristica da valutare in una telecamera è il sensore ottico che monta.
Si dice che il prezzo sia un parametro indicativo della qualità di un prodotto. Non sempre è così ovviamente, ma risulta evidente che una telecamera dotata di un sensore di alto livello come il Sony Starvis sia commercializzato ad un prezzo più alto rispetto ad un dispositivo dotato di un sensore Cmos convenzionale:



Il sensore Sony Starvis ha rivoluzionato gli obiettivi di fascia alta, e la tecnologia Starlight abbinata a tale sensore consente riprese straordinarie anche in condizioni di luce proibitive:



Un ulteriore vantaggio in termine di resa qualitativa di una telecamera è determinato dal posizionamento dei foto diodi sopra alla circuiteria, proprio sotto alla lente dell'obiettivo:



I vantaggi di questo accorgimento strutturale alla base dei diodi led conferisce una maggiore luminosità alla scena ripresa, fornendo un ulteriore aiuto al sensore:





Il WDR
Un'altra interessante funzione che contraddistingue una telecamera professionale, è la funzione DWR - Wide Dynamic Range.
Tale opzione consiste in una variante strutturale che conferisce una maggior luminosità e nitidezza all'immagine ripresa in un contesto di controluce:





Il Face detection
Un'altra funzione che caratterizza le prestazioni di una telecamera è per esempio il Face detection.
Il Face detection, chiamato anche Facial recognition, permette alla telecamera di individuare i volti delle persone riprese e di confrontarli con le immagini presenti all'interno di un database.
Eseguendo questo tipo di screening facciale la telecamera è in grado di individuare e distinguere un individuo e di conseguenza reagire secondo istruzioni; può bloccare o consentire l'accesso a tale individuo, o inviare un messaggio di allarme al personale addetto:



Lo screening facciale avviene sfruttando tecnologie avanzatissime che oggigiorno, a differenza di pochissimi anni fa, consentono di portare a livelli prossimo allo zero il margine di errore, eseguendo la scansione di migliaia di punti caratteristici di un individuo.


Telecamere termiche
Esistono in commercio anche telecamere termiche. Dei veri gioielli tecnologici, questi dispositivi sono in grado di rilevare la temperatura tramite sensori di calore installate al loro interno.
Queste costose telecamere trovano applicazione in particolari frangenti o condizioni, proibitive per i tradizionali obiettivi:



Una telecamera termica rileva il calore emesso da una qualsiasi fonte, anche se nascosto alla vista. Se per esempio un individuo pensa di nascondersi dietro a una barriera, del fogliame o un bidone, anche se celato alla vista diretta dell'obiettivo, la telecamera termica ne rileverà il calore corporeo seguendone anche i movimenti in caso di spostamento:



Telecamere termiche possono anche essere impiegate durante un controllo accessi per determinare soggetti con temperature corporee particolarmente alte, come in aeroporti, stazioni e imbarchi portuali:





Il motion detection
Questo termine indica che la telecamera è in grado di attivare determinate funzioni al rilevamento di un movimento all'interno dell'inquadratura dell'obiettivo.
Il motion detection può gestire differenti modalità operative; ad esempio il sistema può essere programmato per inviare un alert via sms o e-mail nel caso la telecamera registrasse un movimento. Oppure è possibile programmare che la registrazione dei filmati siano avviati solo al rilevamento di un movimento sospetto all'interno dell'area ripresa:



I sensori più evoluti hanno la capacità di distinguere una presenza umana da quella di un animale, attivando ogni sorta di allarme nel primo caso e non attuare alcuna procedura nel secondo:



L'Analisi video
Un'interessante opzione che può rivelarsi utilissima durante la visione dei filmati registrati, è proprio l'analisi video. I DVR più evoluti dispongono di questa funzione, la quale facilita notevolmente la ricerca di un evento all'interno di una registrazione salvata sul disco.
Immaginiamo di tornare a casa dopo un weekend passato a sciare, e di trovare la porta o la finestra forzata. Abbiamo subito un'effrazione; non sappiamo ancora quando questa sia avvenuta, ma per fortuna disponiamo dei filmati delle telecamere a cui possiamo attingere.
consultiamo le registrazioni dal momento in cui siamo partiti fino allo stato attuale. Potrebbero volerci parecchie ore di paziente lavoro prima di trovare il momento esatto in cui abbiamo subìto la sgradita visita.
Ma grazie alla funzione della video analisi, possiamo risparmiare un sacco di tempo inutile e individuare immediatamente il fotogramma incriminato. L'analisi video infatti segnala ogni movimento rilevato durante la ripresa, mettendolo a nostra disposizione per un immediato consulto. In pratica è come se applicasse un segnalibro durante il tempo di ripresa.
Mi spiego meglio: se la telecamera riprende costantemente il portone di ingresso di casa e alle ore 02:00 registra un'effrazione, il sistema provvede a evidenziare che alle 02:00 è avvenuto un evento fuori dall'ordinario, ovvero ha registrato un movimento. La mattina seguente quando troveremo il portone di ingresso forzato, non dovremo visionare i filmati, seppur a velocità accelerata, dalla sera prima fino al momento del misfatto; l'analisi video ci segnalerà che alle ore 02:00 la telecamera ha rilevato un evento confinandolo in un'apposita sezione.   

Se avviene una violazione che non presenta evidenti segni di scasso, questa può passare inosservata, poiché nessuno si prende la briga di guardare e riguardare i filmati delle registrazioni senza un preciso motivo.
Ecco l'enorme vantaggio che offre l'analisi video. Ci consente di individuare movimenti o comportamenti sospetti
che altrimenti potrebbe ro passare inosservati se privi di conseguenze.


Altre funzioni
Altre funzioni applicative di una telecamera sono il monitoraggio perimetrale, il conteggio degli accessi a una determinata area, l'attivazione di una sirena acustica, la chiusura automatica di porte e cancelli, e molte altre applicazioni a seconda delle necessità.
Inoltre, qualsiasi sistema di videosorveglianza, come anche la singola telecamera all in one, prevede la visualizzazione delle telecamere in diretta da qualsiasi dispositivo collegato a internet, da qualunque parte del mondo vi sia segnale:



E' anche possibile interagire tramite lo smartphone scattando foto, registrare video, parlare e ascoltare.
Le telecamere da esterno presentano una protezione definita secondo lo standard IP 66/67 che le rende immuni da pioggia e polvere.




Come funziona la visualizzazione da remoto
Una caratteristica molto apprezzata è quella di poter visualizzare le proprie telecamere tramite lo smartphone o qualunque altro dispositivo collegato a internet, in qualsiasi momento e ovunque ci si trovi.
Ogni sistema prevede infatti la gestione tramite dispositivi mobili mediante l'installazione di un'apposita App sul dispositivo:



Puoi scaricare l'app relativa al tuo impianto, che ti consentirà di visionare in diretta le riprese le telecamere, direttamente dal Play Store di Google. Ogni telecamera e DVR prediligono delle App specifiche, ma un sistema di videosorveglianza è solitamente compatibile con più applicazioni mobili.
Una volta configurato il tuo DVR, tramite questa App puoi gestire quasi completamente il tuo sistema tramite smartphone; puoi visionare in diretta le riprese delle telecamere, e decidere di salvare uno screenshot, oppure se avviare la registrazione di un filmato salvandolo sul telefono.
puoi governare e orientare eventuali telecamere PTZ, ascoltare l'audio, e diverse altre operazioni:





IMPORTANTE
chiunque può installare un sistema di videosorveglianza presso la propria abitazione a scopo di sicurezza. Non occorrono permessi e non é necessario comunicare a nessun ente l'avvenuta installazione, salvo l'obbligo di esporre il cartello di avviso di area videosorvegliata.
Voglio sottolineare che è perfettamente lecito e legale riprendere anche zone di interesse pubblico, come strade, parcheggi o proprietà altrui.
Allo stato attuale la legge non vieta la ripresa di zone pubbliche o private, ma vieta l'archiviazione delle riprese di tali aree per un periodo superiore a 24/48 ore, prorogabile fino a 7 giorni in caso di sicurezza pubblica o altri casi eccezionali.
Come al solito la legge si esprime in maniera del tutto confusionale e priva di un ragionamento logico.
In molti infatti puntano ad una revisione di tale decreto sostenendo giustamente che un periodo di tempo così limitato può nuocere anche alle autorità nella circostanza che risulti utile la registrazione di una o più telecamere ai fini di un'indagine.
Come al solito il garante della privacy stabilisce a priori regole assurde invece di punire effettivamente chi arreca danno altrui utilizzando determinate riprese video.

In sostanza il decreto delineato dal garante della privacy asserisce che puntare una telecamera sulla finestra del vicino non costituisce reato perché equivarrebbe a puntare lo sguardo in quella direzione. Se invece effettuo una ripresa e ne conservo la registrazione oltre le 24 ore, víolo il decreto amministrativo espletato in data 08.04.2010 (punto 3.4 del decreto).
Per fortuna le forze dell'ordine ragionano in modo più coerente, basandosi sulla congruità dei fatti e agendo in base alle circostanze del caso.





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Mirko
04 Mar 2021
Finalmente una guida chiara e comprensibile. Complimenti
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